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Vitamine
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Vitamine
Pubblicato il 15/05/2011Le vitamine sono un gruppo di sostanze organiche presenti negli alimenti, molto varie dal punto di vista chimico:
• Non sintetizzabili dall’organismo
• Sono pertanto molecole essenziali
• Indispensabili per il metabolismo cellulare
• Agiscono in piccole quantità
• Non hanno alcuna importanza dal punto di vista energetico

Ruolo
• Ogni vitamina ha un ruolo ben definito ed insostituibile.
• Possono svolgere azioni comuni, protettive.
• Si dividono in:

- idrosolubili (8 vitamine del complesso B, vitamina C)
- liposolubili (A, D, E, K ed F)

Vitamine liposolubili
Vengono assorbite a livello intestinale insieme agli acidi grassi attraverso la formazione di micelle miste con gli acidi biliari.
Entrate nell’enterocita vengono inglobate nei chilomicroni.
Viaggiano con queste lipoproteine e alla fine vengono cedute al fegato.
I principali organi di riserva sono il fegato e il tessuto adiposo.
Per l’escrezione la quota principale viene coniugata nel fegato con acido glucuronico, secreta nella bile ed eliminata con le feci.
Una parte viene invece degradata e i prodotti vengono escreti con le urine.



Vitamine Liposolubili funzione fonte sintomi o patologie da carenza sintomi o patologia da eccessiva assunzione
A o retinolo β-carotene (Provitamina) Accrescimento e protezione tessuti; Differenziamento; Costituente della rodopsina; Antiossidante; Anticancro; Fegato pesci e mammiferi; latte, tuorlo d’uovo, burro; alfa-alfa-carotene in verdure verdi, mais, carote, aranci. Cecità notturna; xeroftalmia; atrofia epiteli; ritardo crescita e sviluppo. Cefalea; irritabilità; alterazioni degli epiteli e annessi cutanei; in gravidanza aborti e malformazioni embrione e feto.
D (colecalciferolo=D3 ergocalciferolo=D2) Regola l’omeostasi del calcio. Oli di fegato di pesci, meno in fegato di pesci e mammiferi. Poco in latte e tuorlo d’uovo. Sintesi endogena da 7-deidrocolesterolo e UV. Ritardo nell’accrescimento e difetti nello sviluppo di ossa e denti. Rachitismo Osteomalacia Calcificazione dei tessuti molli; Danni renali.
E (α-Tocoferolo) Antiossidante, protettiva per gli acidi grassi polinsaturi (PUFA) delle membrane cellulari Olio di germe di grano, legumi, olio di oliva. Anemia emolitica, sterilità. Relativamente non tossica.
K (fillochinone=K1 menachinone=K2) Coagulazione del sangue; funzione glutammil carbossilasi Spinaci, cavoli (K1); sintesi da flora batterica intestinale (K2). emorragie Anemia e ittero nei neonati; trombosi negli adulti.
F Acidi grassi essenziali Produzione eicosanoidi; funzione strutturale. Ac. linoleico: oli di semi (girasole, mais, arachidi) Ac. linolenico: pesce (salmone, tonno, sardine, alici). Variazioni nel rapporto ω6/ω3 possono dare alterazioni di aggregazione piastrinica e risposta infiammatoria.




Vitamina A (o Retinolo)
• Chimicamente è un alcool insaturo a lunga catena contenente un anello aromatico formato da sei atomi di carbonio.


Fonti di Vitamina A
• Sono fonte di Vitamina A o retinolo:
• l’olio di fegato dei pesci, il fegato di mammifero, e in minor quantità il latte intero, il burro, i formaggi e le uova.
• Si trova principalmente in alimenti di origine animale, mentre ne sono completamente privi gli alimenti di natura vegetale.
• Questa disponibilità della Vitamina, potrebbe rappresentare un grosso problema alimentare, ma... il β-Carotene è un precursore della vitamina (provitamina) ed è contenuto in molti vegetali: Carote, Verdure a foglia verde scuro, (es. spinaci), Pomodori, Mais, Arance.
Viene convertito in retinolo nell'intestino.

Contenuto vitamina A negli alimenti

Retinolo µg/g β-carotene µg/g Retinolo equivalenti g/kJ
Oli di fegato di pesce 270 60 7.4
Fegato di bue 40.5 9 0.4
Carote - 60 6.0
Verdure a foglia verde scuro - 36 5.1
Patate Dolci - 42 1.4
Albicocche - 15 1.1
Verdure a foglie verdi - 5.5 0.9
Pomidoro - 4.2 0.8
Manghi - 11 0.7
Uova di gallina 2 1.8 0.3
Zucche - 2.4 0.3
Burro 6.7 5.8 0.3
Latte 0.3 0.25 0.1
Mais Giallo - 2.7 0.03
Pesce (aringa-sgombro) 0.45 tracce 0.04
Bue (moderatamente grasso) 0.10 0.02 0.01
Lenticchie - 0.6 0.007


Fabbisogno
• L’assunzione del retinolo con gli alimenti rappresenta, per fortuna, soltanto il 25% del nostro fabbisogno giornaliero, il rimanente 75% viene soddisfatto (almeno nella nostra dieta mediterranea) dall’assunzione della provitamina β – Carotene
• Il fabbisogno giornaliero di retinolo si aggira intorno a: 600 – 900 μg/die
• 1 μg di retinolo viene detto retinolo equivalente (esso può essere fornito anche da 6 μg di β – carotene)


Confronto retinolo/caroteni
E’ meglio pertanto introdurre Retinolo o Caroteni?
• E’ stato dimostrato che un’eccessiva introduzione di retinolo (ad esempio 10 volte più elevato di quella raccomandata) per tempi lunghi può fare male.
• In gravidanza il rischio è tale che i medici sconsigliano il consumo anche occasionale di fegato, dove la sostanza è abbondante.
• Al contrario i caroteni, poiché l’organismo impiega tempo a trasformarli, risultano essere meno pericolosi. Pertanto meglio ingerire caroteni che retinolo!

Funzioni
La Vitamina A è coinvolta in numerosi processi metabolici e fisiologici:
• ha un’azione protettiva sulla pelle, annessi cutanei, e mucose;
• favorisce il corretto sviluppo e il differenziamento cellulare;
• ha azione antiossidante;
• costituisce la porpora visiva o rodopsina presente nei bastoncelli della retina, quindi partecipa alla visione crepuscolare;
• presenta un’azione antitumorale.



Carenza
Poiché il fegato ne contiene quantità rilevanti (circa 2 μmoli/g di fegato) è difficile che si verifichino stati carenziali abbastanza gravi in tempi brevi, a meno che la privazione non sia completa e protratta per lunghi periodi (almeno per parecchi mesi), in tal caso la sua carenza riguarda :
• la funzione visiva, che in presenza di luce debole o crepuscolare viene a mancare (cecità notturna)
• l’integrità della pelle e delle mucose, che diventano secche per atrofia degli annessi cutanei (xerosi).
• Il fenomeno diventa grave nei confronti dell’epitelio trasformato dell’occhio che diventa secco (xeroftalmia) provocando cecità.


Vitamina D (calciferolo)
La vitamina D è presente nella dieta sotto forma di:
• Ergocalciferolo o Vitamina D2 presente in piccole quantità nelle piante
• Colecalciferolo o Vitamina D3 presente negli alimenti di origine animale
Dal punto di vista chimico si tratta di composti di origine steroidea (cioè di derivazione dal colesterolo).


Vitamina D3 e alimenti
Si trova soprattutto negli alimenti di natura animale, in particolar modo negli oli estratti dal fegato dei pesci.
In minor quantità è presente:
• nel fegato dei mammiferi o dei pesci.
• nel latte e nelle uova.
La vitamina D2 è presente in alcuni oli vegetali, ma in quantità molto piccole


Fabbisogno giornaliero
I fabbisogni per l’adulto italiano cadono nell’intervallo di: 10 – 15 μg/die ma varia notevolmente in funzione dell’età, in gravidanza, durante l’allattamento.
Durante la crescita il fabbisogno aumenta, a partire dai neonati fino all’età puberale.


Sintesi di Vitamina D3
• L’organismo umano è in grado di sintetizzare la Vitamina D3 partendo da un precursore (pro-vitamina) il 7 – deidro colesterolo, un componente del metabolismo del colesterolo.
• Questo composto si trova depositato nello strato lipidico che è presente nella cute.
• Partendo da questo elemento e per una azione fotochimica dovuta ai raggi UV, è possibile sintetizzare la vitamina D3.
• La forma attiva è il 1 – 25 di-idrossi colecalciferolo che si forma attraverso 2 reazioni di idrossilazione (fegato e rene).
Il paratormone induce l’attivazione della vitamina D.


Funzioni biologiche
• Il ruolo principale è quello di regolare la concentrazione di calcio nel sangue (calcemia).
• Agisce in sinergia con il paratormone, ha quindi azione ipercalcemizzante.
• Entra nelle cellule e si lega ad un recettore presente nel citosol, agisce a livello nucleare inducendo la cellula a sintetizzare proteine calcio – leganti, in questo modo favorisce l’assorbimento di calcio a livello intestinale.
• mobilizza il calcio dalle ossa
• aumenta l’escrezione urinaria dei fosfati.


Carenza
• La quota giornaliera introdotta e la sintesi, grazie all'esposizione ai raggi solari, soddisfa il fabbisogno di vitamina nell’adulto.
• Nel bambino un deficit porta al rachitismo, ovvero vi è una mancata mineralizzazione dell’osso in accrescimento (soprattutto frequente in paesi europei e nord americani dove l’esposizione al sole è scarsa).
• Nell’adulto un deficit di vitamina D porta alla osteomalacia, un processo di decalcificazione delle ossa.
Nell’anziano si evidenzia con una progressiva rarefazione delle ossa del bacino.
• Particolare attenzione alla dieta e all'esposizione ai raggi solari devono prestare le donne in gravidanza e durante l’allattamento.


Vitamina E (α−tocoferolo)
• La Vitamina E è presente nella dieta sotto forma di un miscuglio di composti strettamente correlati tra loro denominati Tocoferoli; tra questi composti l’α-tocoferolo è considerato il più attivo. Dal punto di vista chimico è un composto a struttura isoprenoide


Alimenti e Vitamina E
I tocoferoli sono principalmente presenti nel mondo vegetale, soprattutto nel:
• germe dei cereali,
• nei legumi,
• nei semi e frutti oleosi
• nell’olio extravergine di oliva
• fegato, tuorlo d’uovo e nel latte (in quantità inferiori)

Sorgenti naturali di vitamina E
mg/100g
carne di bue (muscolo) 0,4
fegato di vitello 1,4
uovo di pollo 1,2
latte di donna 0,7
latte di mucca 0,1
burro 2-3
olio di fegato di merluzzo 0
lardo 2,3
germe di cereali 14-16
olio di germe di grano 150-500
cavolo 2,5
insalate varie 0,3-2
banana 0,5
olio d'arachidi 15-30
olio d'oliva 10-20
olio di soia 140



Fabbisogno giornaliero
Una dieta equilibrata e variata è sufficiente a coprire i fabbisogni valutati, secondo l’età: tra i 15 e i 30 mg/die.

Funzione
La funzione biologica principale della Vit E è quella di costituire un fattore antiossidante a livello della membrana plasmatica, dove i fosfolipidi, costituiti da catene di acidi grassi poli-insaturi, sono soggetti ad ossidazione da parte dei radicali liberi o dell’ossigeno molecolare.
Nei tessuti quindi si posiziona nelle membrane cellulari, dove può svolgere più facilmente la funzione antiossidante o di protezione delle catene di acidi grassi poliinsaturi (PUFA).

Carenza
• Uno stato di avitaminosi è molto raro, si riscontra soltanto in alcune zone del terzo mondo, nell’ambito di uno stato generale di malnutrizione.
• Nei neonati prematuri, a causa delle fragili riserve e degli scarsi apporti alimentari, è più probabile che si instauri uno stato di avitaminosi.
• In questo caso il sintomo principale è l’anemia emolitica, cioè la rottura dei globuli rossi, le cui membrane sono ricche di fosfolipidi contenenti acidi grassi poliinsaturi.

Vitamina K
• E’ la vitamina coinvolta nel processo della coagulazione.
• I più abbondanti in natura sono:
- vitamina K1 (fillochinone)
- vitamina k2 (menachinone)

Entrambe sono di natura idrofobica, instabili alla luce ma resistenti al calore.


Vitamina K e alimenti
• La vitamina K1 è presente nelle foglie verdi, in particolar modo negli spinaci e i cavoli.
• La vitamina K2 è un prodotto del metabolismo batterico ed è sintetizzata abbondantemente dalla flora batterica intestinale

Fabbisogno giornaliero
• I fabbisogni in un soggetto adulto sono stati valutati intorno a: 50 – 70 μg/die
• Ampiamente soddisfatti dalla dieta e dalla produzione della flora batterica intestinale.


Funzioni biologiche
• La Vitamina K è necessaria per la funzionalità del sistema enzimatico della glutammil carbossilasi.
• La Vitamina K svolge il ruolo di coenzima nella reazione di attivazione di alcuni enzimi coinvolti nel processo di coagulazione del sangue.
• E’ necessaria la presenza di Vitamina K per trasformare:

protrombina-->trombina (grazie alla vitamina K)
fibrogeno-->fibrina (grazie alla trombina)
fibrina-->rete di coagulo



Carenza
• Il sintomo principale da carenza di Vitamina K sono le emorragie.
• Visto la disponibilità negli alimenti e la possibilità di formarla a livello intestinale, le ipovitaminosi risultano rare.
• Possono instaurarsi per trattamenti prolungati con antibiotici che distruggono la flora batterica intestinale
• oppure a causa di malattie intestinali
• o per un cattivo assorbimento: una occlusione delle vie biliari che blocca il rilascio di bile e quindi l’assorbimento dei grassi, può portare anche ad uno stato di avitaminosi K.
• L’età neonatale costituisce tuttavia un periodo a rischio, a causa dello scarso sviluppo della flora batterica intestinale e delle limitate riserve epatiche.
• E’ opportuno pertanto somministrare della vitamina K ai neonati a scopo preventivo.


Vitamina F
(o acidi grassi essenziali)
• Gli acidi grassi essenziali per il nostro organismo sono due:
- Acidolinoleico (C18:2)= Un acido grasso a 18 atomi di C con due doppi legami (capostipite degli ω6) è contenuto negli oli vegetali soprattutto di semi (arachidi, mais, girasole).
- Acido linolenico (C18:3)= Un acido grasso a 18 atomi di C con tre doppi legami (capostipite degli ω3) è contenuto nei pesci dei mari freddi (salmone, tonno, sardine, alici).
• La loro essenzialità deriva dal fatto che il nostro organismo non è capace di introdurre doppi legami all’inizio della catena a livello della ω3 o della ω6 (ma solo fino al C 9-10)

Funzioni biologiche
• Gli acidi poli-insaturi (PUFA) hanno importanza strutturale in quanto fanno parte dei lipidi complessi, quali i fosfolipidi che si trovano nelle membrane delle cellule.
• Il contenuto di acidi grassi poli-insaturi è responsabile della fluidità delle membrane stesse, rendendole più adatte agli scambi con l’ambiente esterno.
• Sono responsabili della produzione di composti dotati di importanti azioni biologiche, gli eicosanoidi.

Fabbisogno giornaliero
• Le raccomandazioni della FAO a proposito degli acidi grassi poli-insaturi sono:
– Il rapporto ω6/ω3 negli alimenti dovrebbe collocarsi tra 5:1 e 10:1
– Chi introduce rapporti maggiori, deve compensare con alimenti ricchi di ω3 (es. pesci)
– Particolare attenzione a tale rapporto deve essere posta per le donne in gravidanza
• Pertanto la quota consigliata è:
• Per un maschio: 6 g/die di ω6 e 1,5 di ω3
• Per una femmina: 5 g/die di ω6 e 1 di ω3

Il fabbisogno comunque varia in funzione dell’età:

Soggetto Età (anni) omega 6 (g/d) omega 3 (g/d)
Lattanti 0,5 - 1 4 0,5
1 - 3 4 0,7
Bambini 4 - 6 4 1
7 - 10 4 1
Maschi 11 - 14 5 1
15 - 17 6 1,5
>18 6 1,5
Femmine 11 - 14 4 1
15 - 17 5 1
>18 4,5 1



Eicosanoidi
Sono mediatori locali con proprietà ormono - simili che regolano alcuni processi, tra i quali:
• quelli infiammatori,
• la contrazione della muscolatura liscia
• l’aggregazione piastrinica.
Sono prodotti localmente da tutte le cellule, svolgono la loro funzione e si autodistruggono in tempi brevissimi (nell’ordine di frazioni di secondo).
Sono pertanto indispensabili per il nostro organismo

Effetti degli Eicosanoidi

ad effetto benefico ad effetto dannoso
inibiscono l'aggregazione piastrinica favoriscono l'aggregazione piastrinica
favoriscono la vasodilatazione favoriscono la vasocostrizione
attenuano il dolore accentuano il dolore
inibiscono la proliferanmo cellulare favoriscono la proliferazione cellulare
stimolano la risposta immunitaria deprimono la risposta immunitaria
migliorano l'efficienza mentale peggiorano l'efficienza mentale



• Non si possono, però eliminare quelli cattivi, perché regolano processi biologici importanti, quindi come opera il nostro organismo?
• L’organismo fa in modo di avere una produzione adeguata di entrambi, in modo che si realizzi sempre un equilibrio tra una forma e l’altra.
• Se questo equilibrio è mantenuto, l’organismo raggiunge un senso di benessere, quando si altera, sopraggiungono malattie croniche.
• I due composti EPA e DHA sono i progenitori degli Eicosanoidi buoni.
• La sintesi di EPA e DHA però è molto problematica perché prevede alcune reazioni enzimatiche particolari, pertanto gli enzimi coinvolti, possono presentare nel tempo una capacità limitata, il che conduce ad una produzione insufficiente di eicosanoidi buoni
• Questa è una delle ragioni perché un’alimentazione fatta prevalentemente di pesce sembra ridurre l’incidenza delle malattie cardiovascolari.
• Si può pertanto consigliare se la dieta è priva di pesce, di introdurre 1 cucchiaio di olio di pesce in modo da compensare i fabbisogni.


Vitamine idrosolubili
• Sono contenute prevalentemente in cibi di origine vegetale, in quantità variabile.
• Molte volte il contenuto di vitamina, anche se elevato viene compromesso da manipolazioni che possono alterarne sia il contenuto che l’effetto biologico.
• Notevoli perdite sono dovute alla migrazione nei liquidi di cottura o di conservazione, ma molte volte il contenuto si altera per lo stoccaggio o per la sosta in frigorifero


Vitamine idrosolubili
Vengono assorbite a livello intestinale.
Non esiste la possibilità di deposito, vengono eliminate principalmente con le urine.
Hanno soprattutto la funzione di coenzimi, la vitamina C partecipa alle reazioni di biosintesi di numerosi composti ed è un antiossidante.
La loro carenza porta ad uno stato di avitaminosi che si identifica inizialmente con disfunzioni a livello dell’epidermide.


Vitamine idrosolubili funzione fonte sintomi o patologie da carenza
B1 Tiamina Sottoforma di tiamina pirofosfato (TPP) è coenzima in reazioni di decarbossilazione e transchetolazione. Grano intero, cereali integrali, noci, lievito, legumi; uova, fegato, maiale. Beri-beri, lesioni tessuto nervoso, lesioni tessuto muscolare scheletrico e cardiaco.
B2 Riboflavina E’ il costituente essenziale del FAD e del FMN. Soprattutto latte e derivati, poi albume d’uovo, fegato, lievito, verdura fresca. Lesioni delle mucose e della pelle.
B3 o PP Niacina, niacinamide E’ il costituente biologicamente attivo di NAD e NADP. Carni (fegato e frattaglie), pesce legumi, lievito di birra. Farina di fruma Pellagra (demenza, diarrea, dermatite).
B5 Acido pantotenico Costituente del coenzima A (CoASH). Ampiamente presente in alimenti di origine animale e vegetale. In particolare tuorlo d’uovo, fegato, cereali, legumi. Rara la carenza.
B6 Piridossina, piridossale, piridossamina Costituisce il piridossale fosfato e la piridossamina fosfato, coenzimi delle reaz. di transaminazione. Partecipa alla sintesi di emoglobina e anticorpi. Molto diffusa, lievito, germe dei cereali, carni (fegato e frattaglie), pesce, legumi, uova, frutta e verdura. Rara la carenza, determina debolezza, apatia, dermatiti, anemia ipocromica.
B8 o H Biotina Coenzima delle carbossilasi. Carne di pollo, tuorlo d’uovo, fegato, cioccolato, frutta secca, latte, piselli, banane, pompelmo Avidina presente nell’albume è antivitamina. Rara la carenza.
B9 Acido folico Costituisce il coenzima tetraidrofolato (TFH4) che interviene come trasportatore di gruppi ad un solo atomo di C. Vegetali a foglia (spinaci, cavolo verde, broccoli, bietole). Meno in fegato e lievito di birra. Anemia macrocitica, correlazione con cancro colon.
B12 Cobalamina Partecipa a diverse reazioni, tra cui quelle del metabolismo degli acidi nucleici. In alcune reazioni interagisce con l’acido folico. Alimenti animali, carni, fegato. Per l’assorbimento è fondamentale il fattore intrinseco (IF), in assenza: anemia perniciosa.
C Acido ascorbico Coenzima in reazioni di ossidoriduzione, biosintesi di: collagene, noradrenalina, carnitina, biosintesi acidi biliari, attivazione ac.folico, biosintesi ormoni steroidei, azione antineoplastica, azione antiossidante. Vegetali freschi e agrumi: kiwi, peperoni, broccoli, prezzemolo, rosa canina. Scorbuto.



Vitamina C
• La vitamina C o acido ascorbico è conosciuta come fattore antiscorbutico, cioè è in grado di curare lo scorbuto, malattia responsabile di sanguinamento gengivale ed emorragie locali.
• Tutte queste manifestazioni sono dovute ad un difetto nella sintesi del collagene, proteina presente nei tessuti connettivi.
• La struttura chimica della vitamina C è semplice e ricorda quella del glucosio e può trovarsi nelle cellule come acido ascorbico o come de-idro-ascorbico.


Fonti Alimentari
• La frutta e la verdura fresca sono le sorgenti della vitamina per l’uomo.
• Negli alimenti di origine animale: fegato, rene, latte è contenuto in piccola percentuale.
• E’ completamente assente in: uova, pesce, formaggi, cereali
• La concentrazione può variare in base alla:
– Varietà
– Maturazione
– Tempi e modi di stoccaggio
La conservazione implica una perdita di Vitamina
• Nei cibi cotti vi è una rapida ossidazione dell’ascorbato, particolarmente evidente nei cibi precotti. Il riscaldamento per bollitura prolungata comporta la perdita totale.
• Viene rapidamente inattivata dall’ossigeno e dai processi di sterilizzazione.

La vitamina C secondo le stagioni:
• PRIMAVERA: peperoni (151 mg/etto), fragole (54 mg/etto), fave fresche (24), pomodori (21 mg/etto)
• ESTATE: lattuga (59 mg/etto), melone (37 mg/etto), lamponi (25 mg/etto), pomodori (21 mg/etto)
• AUTUNNO: kiwi (85 mg/etto), cavoli (59-81 mg/etto), mandarini (42 mg/etto), castagne (30 mg/etto)
• INVERNO: broccoli (54-110 mg/etto), spinaci (54 mg/etto), arance (50 mg/etto), mandarini (4 mg/etto)


Fabbisogno
• L’apporto giornaliero, visto l’elevato coinvolgimento della Vitamina C in molti processi biologici, è di: 60 mg/die
• Tale quantità può facilmente venir fornita da 120 g di succo di arancia o di limone.
• Per dosi molto superiori vi è la possibilità di avere la formazione di calcoli renali di ossalato.


Distribuzione della vitamina C nel corpo umano (micromoli ogni 100g di tessuto)
- Ipofisi (227-284)
- Surrene (170-227)
- Cristallino (142-176)
- Cervello (74-85)
- Fegato (57-91)
- Milza-Pancreas (87-85)
- Rene (28-85)
- Miocardio (28-85)
- Liquido seminale (20-60)
- Polmoni (40)
- Muscoli (17)
- Tiroide (11)
- Plasma (1.7 - 8.5)
- Saliva (0.001 - 0.005)
Fonte: Arienti G., "Le basi molecolari della nutrizione", Piccin, Padova, 2003


Funzioni biologiche
• Partecipa a reazioni di ossido-riduzione, in moltissimi processi biologici.
• Partecipa a:
– biosintesi del collagene, la proteina più abbondante del tessuto connettivo;
– biosintesi degli ormoni della ghiandola surrenale, adrenalina e noradrenalina;
– trasformazione dell’amino acido fenilalanina in tirosina;
– attivazione dell’acido folico;
– biosintesi degli acidi biliari;
– biosintesi ormoni steroidei;
– biosintesi della carnitina (catabolismo ac. grassi)
– assorbimento intestinale e Metabolismo del Ferro;
• Ha potere antiossidante contro i radicali liberi
• interviene nelle reazioni allergiche regolando la produzione di istamina, sembra che sia dovuta all’abbassamento di istamina la sua azione nella profilassi del raffreddore
• potenzia le funzioni immunologiche e antibatteriche dei globuli bianchi.

Vitamine e Sport
• Nel corso dell’esercizio aerobico massimale, il consumo di ossigeno nell’unità di tempo a livello dell’organismo può aumentare anche di 10-15 volte.
• A livello del muscolo la VO2 può subire un incremento anche di 100 volte.
• Una maggior disponibilità di O2 può diventare pericoloso per la cellula, infatti non tutte le molecole di ossigeno possono venir utilizzate, quelle inutilizzate possono dare origine alla formazione di radicali liberi.
• un attività muscolare di 20 minuti determina un’aumento di circa 800 volte dei radicali liberi e il rischio di processi di perossidazione aumenta in maniera preoccupante.


Vitamine antiossidanti e attività sportiva
• L’assunzione di vitamina A durante la fase di preparazione (ad esempio per 3 settimane) diminuisce fortemente il rischio di produzione di radicali liberi.
• Esperimenti scientifici hanno dimostrato, su un gruppo di nuotatori a cui veniva somministrato un supplemento di 15 mg/die di vitamina E, una riduzione dell’80% nella produzione in circolo di radicali liberi.


Vitamina Soggetto sedentario Soggetto sportivo
B1 1.5 mg 5-10 mg
B6 4 mg 15-30 mg
B12 2-5 mcg 10-20 mg
C 75-100 mg 150-300 mg
PP 20 mg 30-50 mg
A 600-1500 mcg 45000 mcg = 15 mg
D 400 mcg 400 mcg
E 15-30 mg 30-50 mg
F 1% delle calorie totali 10% delle calorie totali


mg = milligrammo
mcg= microgrammo
(Fabbisogno soggetto sportivo calcolato con fabbisogno calorico tra le 3500 e le 500 calorie)

Allenamento
• E’ stato dimostrato che un allenamento aerobico moderato stimola le difese antiossidanti, aumentando alcuni enzimi che sono preposti alla distruzione dei radicali liberi, ad esempio: Catalasi, superossido dismutasi
• Viceversa una restrizione dell’attività fisica avrebbe l’effetto opposto.
• Bisogna sempre tenere presente che le megadosi di vitamine per chi fa pratica sportiva sono prive di fondamento scientifico.

Autore:
Nicola Turco

Fonte/Bibliografia:
Appunti Universitari
Galleria Fotografica


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