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Cellulite e Acido Lattico
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Cellulite e Acido Lattico
Cellulite e Acido Lattico
condividi su facebookPubblicato il 15/05/2011
(ultima modifica: 27/11/2014)
La cellulite estetica chiamata anche liposclerosi o in termine medico pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica (PEFS) è un inestetismo della pelle causato da una condizione di ipertrofica delle cellule adipose, che a loro volta generano una ritenzione di liquidi negli spazi intracellulari. L'equilibro del sistema venoso e linfatico sono rallentati.

La cellulite interessa oltre la metà della popolazione, distribuendosi prevalentemente tra le donne (8-9 donne su 10), ma coinvolgendo anche il genere maschile, sia pure generalmente in forma più lieve (fino a 4 uomini su 10).



Tipi di cellulite
La cellulite compatta
Colpisce soprattutto i soggetti in buona forma fisica con una muscolatura tonica poco mobile: la zona più interessata è spesso dolente e sulla cute compaiono delle smagliature, si localizza sulle ginocchia, cosce e sui glutei.
È la forma più comune, è dura, tende l'epidermide (strato più superficiale della pelle) al massimo si presenta soda sotto le dita; è aderente ai piani sottostanti e non si modifica in rapporto alla posizione del soggetto. Raramente dolorosa al tatto o spontaneamente, si accompagna quasi sempre a segni di affaticamento venoso o linfatico di ritorno degli arti inferiori. Si notano: facilità all'ematoma ed alle smagliature, espressione quest'ultima di un disagio delle fibre elastiche del derma (secondo strato della pelle)

La cellulite molle
Colpisce persone di mezza età che hanno tessuto ipotonico o in soggetti che variano di peso. La cellulite molle è costituita da infiltrati mobili con presenza di noduli sclerotizzati; si localizza all'interno delle cosce e delle braccia.

La cellulite edematosa
È caratterizzata dalla presenza di una componente idrica: ristagno liquido dei glutei e del bacino conferiscono ai tessuti un aspetto gonfio e spugnoso.
È molto dolente al tatto e spesso anche spontaneamente. È sempre associata ad una cattiva circolazione venosa e linfatica degli arti inferiori: inizialmente compare solo un senso di pesantezza e di tensione alle gambe ed ai piedi; col passare degli anni si possono aggiungere segni più marcati di insufficienza venosa fino ad avere la presenza di gonfiori tali che la digitopressione lascia un incavo persistente sulla pelle.
Questa forma costituisce lo stadio finale della degenerazione ed è caratterizzata da tessuto spugnoso, cascante in posizione eretta ed oscillante durante la deambulazione. Alla palpazione il tessuto muscolare è praticamente inconsistente. La terapia è estremamente difficile ed inizialmente deludente. Gli esercizi ginnici mirati giocano un ruolo fondamentale. Colpisce prevalentemente la parte bassa delle gambe, i piedi e le caviglie dando origine alle cosiddette "gambe a colonna".


Cause
Le cause della cellulite possono essere genetiche o prodotte da noi:
  • fattori primari (sesso e razza): l'essere donna bianca a causa degli estrogeni (ormoni sessuali femminili) a partire dall'adolescenza.
  • fattori secondari: ciclo mestruale (nel periodo pre mestruale l'aspetto a buccia d'arancia si accentua) e gravidanza (diminuzione della circolazione venosa e ristagno di liquidi)
  • fattori aggravanti: alimentazione scorretta (ricca di cibi grassi), stress (aumento ormoni dello stress con microcircolo alterato), fumo, abbigliamento scorretto e posture scorrette (gambe accavallate, scarpe col tacco alto portano portano una diminuzione di circolazione sanguigna), condizione di sovrappeso, vita sedentaria o dimagrimento troppo rapido, bere poca acqua.

Cellulite e acido lattico
L'acido lattico, prodotto dai muscoli quando l'intervento del metabolismo anaerobico termina le risorse energetiche preformate, causa ritenzione idrica, cosa normale in quanto meccanismo che tenta di riportare il pH a livelli normali.

Le ragazze, a cui sta molto a cuore curare gli inestetismi della pelle, potrebbero imbattersi in consigli o metodi di allenamento sbagliati, che improntanti erroneamente sulla eccessiva precauzione conducono ad un "low training".

Se è vero quanto detto prima, è anche vero che un buon allenamento riduce i tempi di smaltimento del lattato (oltre ad un defaticamento attivo anziché passivo), porta ad una migliore circolazione sanguigna ed elasticizza al pelle: le regole sono le stesse per tutti, ma ogni individuo con caratteristiche proprie (dieta, attività lavorativa, stato metabolico, condizione atletica, % di massa grassa, ecc..), quindi ciò che va bene per uno non funziona per l'altro, di conseguenza l'allenamento va calcolato su misura aiutandosi coi feedback riportati dall'atleta.



Autore:
Nicola Turco
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