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Freeboard - Metodo di apprendimento secondo Nicola Turco
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Freeboard - Metodo di apprendimento secondo Nicola Turco
Pubblicato il 14/05/2012
(ultima modifica: 22/04/2014)
Questo articolo è in fase di elaborazione, e lo sarà fino alla completa padronanza dell'attrezzo che ho acquistato pochi giorni fa: riporterò gli step che ritengo validi per un corretto apprendimento sulla base della mia esperienza in prima persona, dal confronto con gli altri amici e con i pro rider che ho avuto il piacere di conoscere.

Di seguito un elenco degli step dal facile al difficile per l'apprendimento del Freeboard (forse meglio conosciuto con Freebord, la principale e più nota casa produttrice di tavole).

Vi anticipo già che la sensazione della "snowboardata" non compare se non dopo una settimana di prove e cadute! L'inizio è abbastanza traumatico, soprattutto a livello psicologico.. ma una volta appresi i meccanismi inizia a diventare divertente: quindi mettete già in conto che le prime uscite saranno un dramma più che un divertimento (ve lo dico da snowboarder di medio livello), ma se siete amanti delle sfide e siete il genere di persona che NON MOLLA alla prima sconfitta, questo sport fa per voi! Il bello viene dopo ed è tutto da scoprire..


Ricerca del setup ideale (configurazione dell'attrezzo)
  • attacchi: apertura angolo e altezza attacchi alla ricerca di un piede centrato e in presa salda sulla tavola
  • rotella centrale: alta per gli slide, bassa per "crusing" con curve condotte (carvate): tuttavia una rotella centrale alta non esclude necessariamente la possibilità di fare anche delle curve, molti pro girano con la rotella al massimo dell'altezza, rendendo l'attrezzo più polivalente e soprattutto riducendo enormemente la presa di rotella in movimenti errati (che corrisponde alla "slaminata" in snowboard) sia front che back side
  • durezza dei truck: un truck tirato al massimo (vite centrale) risulta molto stabile, soprattutto ad alte velocità, mentre un truck "smollato" consente di tracciare curve strette portando ad un freebord molto più gestibile a basse velocità (cioè non esclude anche le alte velocità se si ha un buon "piede" e un buon feeling con l'attrezzo). Il principiante solitamente dovrebbe partire con un truck morbido. Progredendo e aumentando la velocità si accorgerà che un truck più rigido potrà essere d'aiuto.
  • protezioni praticamente obbligatorie (vista la pericolosità dell'attrezzo, nonostante la buona esperienza su altri sport da tavola come: snowboard, wakeboard, skate, carver, flowrider): elmetto (fondamentale), ginocchiere, gomitiere, parapolsi, paracoccige, guanti, paraschiena

Primi passi
  • fissare il piede anteriore ("dominante", sinistro per i "regular" e destro per i "goofy") nel rispettivo attacco e spingersi in piano con l'altro per poi posizionarlo nell'attacco: se il piede, ad esempio il sinistro, è già inserito nella posizione finale, quindi incastrato sotto l'attacco con l'angolo prescelto, il piede destro spingerà rimanendo dal lato del bordo posteriore ("lamina backside")
  • un'altra modalità di spinta prevede un inserimento parziale del piede anteriore, ad esempio il sinistro, in posizione frontale quindi con la punta del piede rivolta verso il nose della tavola e inserita nella parte più bassa dell'attacco. col piede destro ci si spinge frontalmente come nello skate, e una volta raggiunta la velocità desiderata il piede destro verrà appoggiato sulla tavola rimanendo col peso sulla "lamina frontside": cercando di mantenere sempre il peso sulle rotelle davanti ruotare il piede anteriore per incastrarlo bene nell'attacco e fare lo stesso col piede posteriore
  • di non semplice esecuzione vi è anche la spinta appoggiando il piede posteriore nell'attacco e usando quello che poi sulla tavola sarà il piede anteriore come spinta: può tornare utile per partire in switch (se siamo abituati a spingerci sempre con lo stesso piede, es. il destro), in questo caso la tavola è rivolta nel senso di marcia in switch, il piede sinistro poggia dietro il rispettivo attacco dalla parte dove è più alto caricando quindi il peso sulla "lamina backside", nella direzione di marcia leggermente aperto verso fuori, il piede destro spinge e una volta finita la spinta si posiziona nel rispettivo attacco avanti (sempre caricando il peso dalla parte backside, mentre il sinistro verrà poi ruotato per incastrarsi bene nell'attacco.
  • giocare con le due prese di spigolo, da fermi e in movimento
  • afferrare con le mani un punto fisso (anche la mano di un compagno) e scoprire le prime curve e i primi slide
  • come sopra ma facendosi trainare
  • imparare almeno una forma di slide E' NECESSARIA per poter controllare la velocità o frenare (a fine strada, prima di ostacoli, ecc..): quindi le successive fasi "Prime discese" e "Primi slide" in realtà sono concomitanti e non una successiva all'altra, in base all'abilità del rider bisogna valutare su quali aspetti focalizzarsi, senza lasciare lacune alle spalle

Prime discese e Postura
  • scegliere una discesa con pendenza "media" (ne troppo ripida ne troppo piana, poiché una velocità minima di crociera aiuta nelle manovre, esattamente cone in snowboard): lo spot ideale è rappresentato da una strada, ovviamente non trafficata senza auto, con un pendenza che permetta di raggiungere dopo qualche metro una velocità bassa ma percepibile quasi come "lievemente paurosa" che ci dia l'impressione di "perdere il controllo", in questo modo avremo tutto il tempo di pensare a cosa fare col corpo
  • nel carving (curve condotte) ricercare la presa di spigolo ("presa di lamina" nello snowboard") inclinando il freeboard dalle rotelle front (punte dei piedi) a quelle back (talloni) precedendo la curva da un piegamento+distensione sulle gambe (quasi a liberare le rotelle dal peso durante il cambio spigolo) e da un movimento di spalle che precede la direzione della curva: a differenza dello snowobard in cui si effettua una sorta di "pedalata" prima con un piede e poi con l'altro, nel freeboard questo movimento deve essere simultaneo o quasi per entrambi i piedi! Se così non si facesse la tavola compirebbe quasi sicuramente uno slide portandoci a cadere rovinosamente con una presa si spigolo di traverso indesiderata! E' utile segnalare col braccio anteriore e la testa/sguardo dove si vuole curvare e poi far seguire il resto del corpo
  • inclinare solo leggermente il tronco verso l'interno della curva (in base alla velocità, che non potrà mai essere alta come nello snowboard): schiena nelle curve back (sui talloni), petto nelle curve front (sulle punte)
  • anche il bacino seguirà il movimento della schiena (dietro nella curve back, avanti nelle curve front)
  • il peso è SEMPRE a monte
  • evolvendo ci si accorgerà che i movimenti del corpo rispetto allo snowboard sono un po' più "contenuti", il vero gioco è fatto dai piedi, anche se ogni rider poi personalizzerà il suo stile marcando più o meno l'accosciata sugli arti inferiori e l'inclinazione del busto: la postura visivamente più bella e soprattutto più corretta tecnicamente, quella da ricercare, rimane in ogni caso è quella con schiena "dritta" il più verticale possibile, spalle e braccia in linea col bacino (mani lungo i fianchi evitando controrotazioni), testa voltata nella direzione di marcia e gambe sempre in accosciata "isometrica", pronte a "molleggiare" sui cambi di presa di spigolo
  • ci si accorgerà ben presto che a velocità maggiori sarà molto difficile controllare l'attrezzo con un passaggio NETTO dalle ruote frontside a quelle backside e viceversa. E in effetti questo rappresenta un vero e proprio errore in quanto stiamo impostando una curva semplicemente spostando il peso dalle punte ai talloni (e viceversa), invece la curva dovrà sempre essere preceduta dal movimento di spalle e capo nella direzione di marcia fino ad ottenere un morbido passaggio sulle rotelle centrali (si passerà una frazione di tempo in più su queste rotelle) ottenendo un movimento molto più fluido. La sensazione è leggermente più paurosa rispetto allo snowboard poiché quando si cambia lato (come un cambio lamina nello snow) sembrerà di essere sul ghiaccio: è importante quindi non spaventarsi e non perdere la postura e saper controllare la tavola a passaggio avvenuto poiché un errore comune agli inizi è "scodare" eccessivamente in slide.

Primi slide e manovre
  • comprendere il funzionamento degli slide/frenate inizialmente con assistenza in piano (quindi facendosi trainare) e poi da soli in discesa: la tavola di legno permette movimenti torsionali lungo il suo asse longitudinale, per cui facendo perno su un rotella (per esempio quella sulla punta del piede sinistro) e annullando il contatto di quelle del piede destro, rimanendo "in bilico" sulla rotella centrale, possiamo operare degli slide indietro: una volta partito lo slide lo possiamo controllare/frenare abbassando anche la rotella sulla punta del piede destro.
  • Si possono impostare nell'immediato "cambio spigolo" al termine di una curva: basterà accentuare la rotazione con un piccolo impulso rotatorio di spalle
  • a curva già impostata: dobbiamo diminuire con molta cautela e molto controllo (a livello propriocettivo) la presa di spigolo in modo tale da poter "slidare" maggiormente sulla rotella centrale
  • powerslide: è uno slide compiuto di forza, con una controrotazione di spalle/busto e gambe che vanno a scalciare
  • consolidare gli slide (scivolamenti/frenate) front-side e back-side in posizione "normal" (regular piede sinistro preferito avanti, goofy piede destro preferito avanti)
  • consolidare gli slide front side e back side in posizione "switch" (piede preferito dietro)
  • inserire gli slide durante la discesa, provando tutte le combinazioni (normal backside boarslide to switch, qualche metro di conduzione e switch backside boardslide to regular oppure.... normal backside boardslide to switch, conduzione, switch frontside boardslide to normal) e interponendo dei piccoli pezzi in switch o fakie ("switch" è la posizione speculare rispetto a quella "normal", "fakie" da non confondere con switch è la posizione che solitamente si assume negli atterraggi, quindi è identica a quella "normal" ma si procede al contrario: nello snowboard lo sguardo continua a seguire l'atterraggio, quindi in determinati salti, per es. backside 180, lo sguardo si ritroverà a guardare indietro al momento dell'atterraggio)
NB La terminologia nei boardslide: si considera la presa di lamina, come nelle curve, frontside boardslide se sulle punte, backside boardslide se sui talloni

Manovre avanzate con tavola a contatto
360
  • Dopo aver consolidato i primi 180 con il semplice movimento di "pedalata" di un solo piede che permette lo slide sulla rotella centrale, accentuare il movimento con degli impulsi rotatori da parte del complesso spalle-braccia
  • Marcando sempre di più questi impulsi riusciremo a chiudere dei 360: in pratica più l'impulso sarà forse e più breve sarà il tempo in cui saremo in equilibrio precario sulle sole due rotelle centrali, la rotazione sarà poi bloccata da una presa di spigolo (sui talloni se rotazione backside, sulle punte se rotazione frontside)
  • C'è chi impara inizialmente col punto sopra elencato chi invece spezza il 360 in due 180 molto ravvicinati: il vantaggio è avere un maggiore controllo del mezzo, di contro per alcuni può essere considerato un "finto" 360. Secondo il mio parere quello che conta è l'effetto visivo finale, è chiaro che se i 180 che compongono il 360 sono molto spezzati tanto da rendere l'azione molto poco fluida, allora in quel caso non si può considerare una rotazione completa..
  • E' buona norma saper fare entrambe le varianti del 360, sono metodi di controllo differenti della tavola
  • Un baricentro basso per imparare aiuta! (accosciata sulle gambe)
  • anche il settaggio della rotella centrale, al massimo dell'altezza, è una buona norma

"Press" / "Butters"
  • in piano, da fermi, spostare dolcemente il peso sul "nose" (punta) o sul "tail" (coda) della tavola solleveremo le rotelle opposte dal suolo, mentre andremo ad appoggiare con 3 rotelle (centrale più le due laterali) dalla parte verso cui abbiamo spostato il carico
  • fare attenzione a non spostare il peso troppo velocemente, il rischio è quello di "scivolare" sulle rotelle e finire rovinosamente a terra.. anche se qualche caduta è da considerarsi d'obbligo per comprendere il limite oltre cui non bisogna andare: una superficie morbida rendere meno traumatiche le cadute: esempio su un prato d'erba
  • sempre in piano, spingersi come su uno skate classico, posizionarsi ed effettuare il press
  • se il peso è perfettamente centrato dovremmo riuscire a procedere in linea retta, se invece siamo leggermente sbilanciati col peso del corpo sulle punte o sui talloni inizieremo a ruotare e il press si trasformerà in un butter


E' tutta una questione di peso
Saper gestire il proprio peso sulla tavola è la chiave di volta che permette di poter gestire l'attrezzo a nostro piacimento.
Il peso deve essere SEMPRE centrato sulla tavola (esattamente come nello snowboard), quindi a meno che non si parli di manovre complesse come trick, non dobbiamo assolutamente spostare il peso sul piede dietro, anzi, addirittura deve quasi ritrovarsi in avanti (questo soprattutto per non avere la sensazione che il corpo rimanga fermo e lo skate e le gambe sotto "scivolino via" in avanti).
Quando impostiamo una curva dobbiamo affrontarla, non assecondarla: la paura, soprattutto all'inizio, ci porta istintivamente a "scappare" portando il peso sul piede posteriore, rischiando spesso di cadere.
La regola generale è: il baricentro deve cadere a metà fra i due piedi.

Gli spostamenti che DEVE compiere la parte superiore del corpo sono lungo l'asse traversale della tavola (perpendicolarmente all'asse longitudinale): ovvero dobbiamo "sbilanciarci" leggermente in avanti sulle punte o sui talloni per contrastare la forza centrifuga durante le curve o i boardslide.
Questa oscillazione deve essere relativa alla velocità di conduzione della tavola: maggiore è la velocità maggiore sarà lo "sbilanciamento" necessario, in particolare, nella fase iniziale di apprendimento in cui le curve sono quasi rettilinee e le velocità ridotte, è inutile "buttare" il peso da una parte all'altra, basterà giocare sulle ruote centrali con un movimento "tacco-punta" per passare da una presa di spigolo all'altra.
La regola d'oro, durante i powerslide (tavola di traverso rispetto alla direzione di marcia), è mantenere il peso del corpo a monte: le prese di spigolo ("controlamina" per lo snowboard) sono tanto spettacolari quanto "croccanti"...

Autore:
Nicola Turco
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