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Patologie dell'apparato cardiovascolare
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Patologie dell'apparato cardiovascolare
Pubblicato il 07/03/2012ARITMIE CARDIACHE
Esistono numerosi tipi di aritmie classificabili in base alle caratteristiche elettrocardiografiche (ECG). Sono la conseguenza di alterazioni che modificano:
  • Automatismo del nodo del seno: autogenerazione degli impulsi a livello delle cellule del nodo del seno
  • Conduttività delle cellule miocardiche : capacità di condurre un impulso elettrico a livello della muscolatura cardiaca.

Ritmo sinusale normale a riposo: 60-100 bpm
Bradicardia sinusale: Tachicardia sinusale: > 100 bpm (esercizio fisico, processi digestivi, abuso di sostanze eccitanti)

EXTRASISTOLI ATRIALI (BESV) - EXTRASISTOLI VENTRICOLARI (BEV)
Sono i cosiddetti battiti ectopici (che non originano dal nodo del seno) che insorgono a livello della muscolatura atriale o ventricolare.
Possono comparire:
  • nel cuore SANO favorite da esercizio fisico, stress psichico, abuso di sostanze eccitanti
  • nel cuore MALATO: cardiopatia ischemica, cardiopatia mitralica, scompenso cardiaco

FIBRILLAZIONE ATRIALE (FA)
  1. Gli atrii vengono eccitati in maniera disorganizzata con una frequenza variabile da 400 a 650 bpm.
  2. Tale eccitazione produce una vibrazione continua della parete degli atrii, che non produce una efficace contrazione atriale.
  3. Gli impulsi che originano a livello delle pareti atriali vengono variamente bloccati a livello della giunzione atrioventricolare.
  4. La frequenza di contrazione ventricolare è quindi minore rispetto a quella atriale (140-160 bpm).
  5. La mancanza di una efficace contrazione atriale e la riduzione del tempo di riempimento ventricolare porta a una riduzione della GS.

Il paziente con FA può essere
  1. sintomatico: sensazione di battito cardiaco frequente ed irregolare
  2. asintomatico: non avvertire nessun sintomo

FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE (FV)
Le contrazioni ventricolari sono sostituite da un movimento vibratorio irregolare, rapido, superficiale e del tutto inefficace della parete ventricolare.
A questa condizione corrisponde clinicamente l’arresto completo dell’attività cardiocircolatoria e quindi la morte.
In assenza di cardioversione elettrica immediata è una condizione terminale.
Non potendo praticare subito la cardioversione è indispensabile eseguire il massaggio cardiaco esterno e la ventilazione assistita.

LE ARITMIE CARDIACHE NEGLI ATLETI
  • ARITMIE IPOCINETICHE: Possono essere riscontrate soprattutto negli sport di resistenza (blocco atrioventricolare). Scompaiono se al soggetto si fa effettuare esercizio fisico (ECG da sforzo).
  • ARITMIE IPERCINETICHE: Possono essere pericolose per l’atleta in particolare negli sport in ambiente ostile (alpinismo, attività subacquea).

SINDROME DI WOLFF-PARKINSON-WHITE - Sindrome di Pre-Eccitazione Cardiaca (PEC)
Dovuta alla presenza nel cuore di fasci anomali di conduzione che connettono direttamente la muscolatura atriale con quella ventricolare.
Quindi l’attivazione che proviene dagli atrii stimola alcuni settori dei ventricoli prima di quanto avverrebbe se l’impulso seguisse la normale via di conduzione.
Raramente durante l’ attività fisica può dare origine a episodi di tachicardia sopraventricolare e/o di fibrillazione o flutter striale.

LIPOTIMIA
sensazione di svenimento con debolezza, sudorazione fredda, senso di nausea, ma senza perdita di coscienza e senza caduta a terra.

SINCOPE
  • Perdita di coscienza di breve durata con incapacità di mantenere il tono posturale, con conseguente caduta a terra.
  • La sincope insorge improvvisamente e si risolve spontaneamente : queste caratteristiche la distinguono dal coma (durata prolungata).

La perdita di coscienza è l’espressione di un’alterazione della funzione cerebrale che può essere dovuta a varie cause:
1. insufficienza del circolo periferico:
sincope vaso-vagale: lo stress emotivo, il dolore, l’esercizio fisico strenuo, possono causare dilatazione del letto vascolare periferico con caduta della pressione arteriosa e quindi riduzione della perfusione cerebrale. Spesso preceduta da lipotimia.
ipotensione ortostatica: riduzione della pressione arteriosa nel passaggio dalla posizione supina a quella eretta (difetto dei meccanismi di compenso).
patologie cardiache: aritmie, infarto miocardico ect.
2. cause intrinseche al SNC : ischemia cerebrale, emicrania
3. cause metaboliche: ipossia, ipoglicemia, ipercapnia

CARDIOPATIA ISCHEMICA
Comprende:
  • ANGINA PECTORIS
  • INFARTO MIOCARDICO
FATTORI DI RISCHIO:
  • età, sesso maschile, familiarità
  • dieta
  • fumo
  • ipertensione arteriosa
  • dislipidemia, diabete
  • scarsa attività fisica

SINTOMATOLOGIA dell’ ANGINA PECTORIS:
dolore retrosternale percepito come sensazione di pesantezza, tensione, compressione. Il dolore può essere irradiato alla spalla sinistra, al braccio sinistro, al collo, alla mandibola.
Il dolore anginoso è tipicamente scatenato dallo sforzo fisico e/o dallo stress emozionale. Ha durata di pochi minuti (2-10 min.).
Si interrompe precocemente con il riposo o la somministrazione di nitroglicerina sublinguale.
Il dolore anginoso si sviluppa quando la domanda miocardica di O2 cresce oltre i livelli che il flusso coronarico può trasportare. Solitamente il flusso coronarico è RIDOTTO a causa di stenosi del lume coronarico dovute alla presenza di lesioni aterosclerotiche.

INFARTO MIOCARDICO ACUTO (IMA)
Il dolore toracico dell’infarto acuto del miocardio è un dolore molto forte e prolungato nel tempo (>30 min) e non è attenuato dalla somministrazione di nitroglicerina sublinguale.
I sintomi dell’IMA sono solitamente scatenati da esercizio fisico intenso o da uno stress emozionale che aumenta bruscamente la necessità di ossigeno del miocardio.
L’IMA può iniziare anche a riposo o durante la normale attività.
E’ solitamente accompagnato da nausea o sudorazione profusa.

EZIOPATOGENESI:
l’infarto miocardico è causato da un’ostruzione completa di un vaso coronarico a causa della presenza di un trombo. La mancanza di flusso ematico causa la necrosi del tessuto muscolare nella zona interessata.
Alcuni soggetti hanno una pregressa storia di angina pectoris che si è evoluta fino all’ IMA, altri riferiscono l’infarto come prima manifestazione

MORTE CARDIACA IMPROVVISA NELL’ATLETA
E’ un evento raro, colpito 1 atleta su 200.000.
L’età è una variabile importante:
  • atleti la morte cardiaca improvvisa è dovuta prevalentemente a patologie cardiache non su base aterosclerotica
  • atleti > 35 anni --> la morte cardiaca improvvisa è dovuta prevalentemente ad aterosclerosi coronarica


Fonte/Bibliografia:
Appunti Universitari (Proff.ssa Carandente)


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