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Ormoni principali in breve
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Ormoni principali in breve
Pubblicato il 15/05/2011
(ultima modifica: 13/07/2012)
Gli ormoni si dividono in:
- idrofilici --> Recettore di membrana --> secondo messaggero
- liposolubili --> Recettore intracellulare --> azione a livello nucleare

INSULINA
Si tratta di un ormone polipeptidico.
E’ formata da due catene (A e B) legate da ponti disolfuro.
Catena A: 21 aa
Catena B: 30 aa

Viene sintetizzata dalle cellule β delle isole del Langherans del pancreas.
Il principale fattore di regolazione della secrezione di insulina è la concentrazione del glucosio nel sangue (glicemia). Un aumento della concentrazione plasmatica di glucosio stimola la secrezione di insulina.

L’insulina interagisce con un recettore posto sulla membrana plasmatica.

Il recettore è costituito da due catene α uguali che sporgono all’esterno della cellula e che contengono il sito di legame dell’insulina e due porzioni β transmembrana, queste presentano un’attività enzimatica. In particolare il recettore è una proteina chinasi capace di fosforilare residui di tirosina presenti in specifiche proteine bersaglio.
Il legame dell’insulina al recettore lo attiva per autofosforilazione.

La funzione principale dell’insulina è stimolare la fase sintetica del metabolismo, per questo viene considerata un ormone anabolizzante.
Agisce sul metabolismo glucidico, lipidico e proteico.

Effetti dell’insulina sul metabolismo glucidico
- L’insulina permette l’ingresso di glucosio nelle cellule dei tessuti insulino dipendenti cioè: muscolo e tessuto adiposo.


TRASPORTATORI DEL GLUCOSIO
GLUT1 presente nei globuli rossi e in molte altre cellule dell’organismo;
GLUT2 presente negli epatociti e nella membrana basolaterale delle cellule del rene e dell’intestino;
GLUT3 presente nei neuroni;
GLUT4 presente nel tessuto adiposo e nel muscolo (è regolato dall’insulina);
GLUT5 trasportatore del fruttosio (membrana apicale delle cellule dell’epitelio intestinale);

Effetti dell’insulina sul metabolismo glucidico
- L’insulina permette l’ingresso di glucosio nelle cellule dei tessuti insulino dipendenti cioè: muscolo e tessuto adiposo;
- Nel fegato induce la sintesi di glucochinasi;
- Stimola la glicogeno sintesi, grazie all’attivazione di proteine fosfatasi che attivano la glicogeno sintasi;
- Inibisce la gluconeogenesi;
- Stimola la glicolisi e la formazione di acetilCoA.
- Favorisce l’utilizzo del glucosio e quindi è un ormone
ipoglicemizzante.


Effetti dell’insulina sul metabolismo lipidico
- Stimola la sintesi di acidi grassi (lipogenesi) e la loro
esterificazione in trigliceridi;
- Inibisce fortemente la lipasi ormone-sensibile del tessuto adiposo;
- Attiva la lipoprotein lipasi determinando il distacco degli acidi grassi dai chilomicroni;

Effetti dell’insulina sul metabolismo proteico
- Stimola l’assunzione di amminoacidi e la sintesi proteica




GLUCAGONE
E’ un polipeptide di 29 amminoacidi prodotto dalle cellule α delle isole del Langherans del pancreas.
Il principale tessuto bersaglio è il fegato, inoltre agisce anche sul tessuto adiposo.
La sua secrezione è regolata dalla glicemia, l’ipoglicemia costituisce il segnale per il rilascio di glucagone.
Il glucagone interagisce con un recettore posto sulla membrana plasmatica delle cellule.
Questo legame stimola l’adenilato ciclasi con produzione di cAMP.
Il cAMP attiva la protein kinasi A (PKA), questa attivando o inibendo enzimi per fosforilazione determina l’azione metabolica del glucagone.

La funzione principale del glucagone è stimolare la fase catabolica del metabolismo, per questo viene considerato un ormone catabolico. E’ un ormone iperglicemizzante.
Agisce sul metabolismo glucidico, lipidico e proteico.

Effetti del glucagone sul metabolismo glucidico
- Stimola la glicogenolisi, grazie all’attivazione della glicogeno fosforilasi;
- Stimola la gluconeogenesi;
Quindi favorisce il rilascio di glucosio nel sangue da parte del fegato determinando aumento della glicemia.

Effetti del glucagone sul metabolismo lipidico
- Stimola la lipolisi nel tessuto adiposo;
- Incrementa l’ingresso di acidi grassi nei mitocondri inducendo la carnitina aciltransferasi I;
- Stimola la chetogenesi;

Effetti del glucagone sul metabolismo proteico
- Favorisce la proteolisi


Effetti dell’insulina e del glucagone
INSULINA
- assunzione di glucosio nel muscolo e nel tessuto adiposo (GLUT4);
- glucochinasi (fegato);
- gluconeogenesi (fegato);
- glicogenosintesi (fegato e muscolo);
- glicogenolisi (fegato e muscolo);
- glicolisi e produzione di acetilCoA;
- sintesi degli acidi grassi;
- sintesi di trigliceridi;
- assunzione aa e sintesi proteica (muscolo, fegato).

GLUCAGONE
- gluconeogenesi (fegato);
- glicogenolisi (fegato);
- glicogenosintesi (fegato);
- glicolisi e produzione di acetilCoA;
- lipolisi (tessuto adiposo);
- chetogenesi (fegato);
- proteolisi.



ADRENALINA
E’ una catecolamina prodotta dalle cellule della midollare del surrene.
Viene liberata in seguito a stimolo generato a livello delle terminazioni simpatiche.


La sintesi parte dall’aminoacido tirosina: tirosina --> L-DOPA --> dopamina --> noradrenalina --> adrenalina



L’azione dell’adrenalina serve per predisporre all’azione in condizioni di emergenza (combatti o scappa).
L’azione a livello metabolico è analoga a quella del glucagone ma si effettua soprattutto a livello muscolare.
L’azione sul metabolismo è mediata da un aumento di cAMP per stimolazione dell’adenilato ciclasi.
L’azione è a livello del metabolismo glucidico e lipidico.


Effetti dell’adrenalina sul metabolismo
- Stimola la glicogenolisi epatica e muscolare;
- Inibisce la glicogenosintesi;
- Stimola la glicolisi e l’accumulo di acido lattico a livello muscolare;
- Stimola la lipolisi a livello del tessuto adiposo.

Queste azioni sono mediate da un’interazione dell’adrenalina con i recettori β-adrenergici.


CORTISOLO
E’ un ormone steroideo e deriva dal colesterolo.
Viene sintetizzato dalla corteccia surrenale e fa parte degli ormoni glucocorticoidi. La sintesi è stimolata dalla corticotropina (ACTH) prodotta dall’ipofisi anteriore.

Il cortisolo presenta un forte ritmo circadiano. La maggior parte viene formato nelle ore che precedono il risveglio (2-3h) con un picco 30 minuti prima del risveglio.
L’andamento circadiano del cortisolo è legato al ritmo riposoattività.
Viene liberato in risposta a vari fattori di stress: ansietà, paura, emorragia, ipoglicemia, infezioni, fame.
Viene trasportato nel sangue da una specifica globulina, la transcortina.

Agisce sul fegato, tessuto muscolare e tessuto adiposo.

Effetti del cortisolo sul metabolismo
- Stimola la gluconeogenesi epatica a partire da amminoacidi determinando aumento della glicemia;
- Induce la sintesi degli enzimi della gluconeogenesi;
- Stimola il catabolismo proteico soprattutto a livello dei muscoli scheletrici;
- Stimola la lipolisi nel tessuto adiposo;
- Stimola la sintesi di corpi chetonici.

ORMONE DELLA CRESCITA (GH)
Viene chiamato anche somatotropina, è un polipeptide di 191 aa.
Viene sintetizzato nella parte anteriore dell’ipofisi.
La sua secrezione è sotto il controllo di un fattore di rilascio ipotalamico, il somatotropin Releasing Factor (SRF), inoltre esiste un fattore ipotalamico di inibizione del rilascio (somatostatina).
Anche un elevato livello ematico di aa, in particolare istidina, stimola la secrezione.

Questo ormone interagisce con un recettore posto sulla membrana plasmatica dotato di attività tirosino chinasica.
L’azione è dovuta all’attivazione di una cascata di fosforilazioni e all’ induzione della trascrizione di geni specifici.

Effetti del GH sul metabolismo
Stimola la sintesi proteica, favorendo l’incorporazione di aa e il processo di sintesi.
Promuove quindi i processi di accrescimento.
Alcune delle sue azioni sono mediate dalle somatomedine (IGF-1 e IGF-2), peptidi GH dipendenti prodotti dal fegato su stimolo
della somatotropina.

MELATONINA
Regola il ritmo circadiano sonno-veglia, reagendo al buio o alla poca luce.
Prodotto dalla ghiandola pineale o epifisi.
E' antagonista degli ormoni gonadotropi ipofisari (elevati quantitativi di melatonina in età prepuberale impediscono la maturazione sessuale)
La ghiandola pineale secerne melatonina solo di notte: poco dopo la comparsa dell'oscurità le sue concentrazioni nel sangue aumentano rapidamente e raggiungono il massimo tra le 2 e le 4 di notte per poi ridursi gradualmente all’approssimarsi del mattino. L'esposizione alla luce inibisce la produzione della melatonina in misura dose-dipendente. In questo senso l'epifisi sembra rappresentare uno dei principali responsabili delle variazioni ritmiche dell'attività sessuale, sia giornaliere che stagionali (soprattutto negli animali).

Autore:
Nicola Turco

Fonte/Bibliografia:
Appunti Universitari
Galleria Fotografica


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